Marco Bailone, Fondobosco, 2014, fumetto
pag. 80, 10€
È impossibile scrivere una introduzione per Fondobosco! Riassumerne semplicemente la trama ne sminuirebbe la portata. Sintetizzarlo, descriverlo, spiegarlo… è un’impresa disperata. Sappiate solo che siete sulla soglia di una selva inestricabile di ispirazioni, rimandi, suggerimenti… Dovrete perlustrarne i meandri, aguzzare la vista, riconoscere le tracce. Qui e là, varchi inaspettati riveleranno itinerari possibili, richiami immaginari, suggestioni nascoste… percorsi lasciati alla fantasia e all’intraprendenza del lettore. Ma alcune delle fonti di ispirazione meritano d’essere fin d’ora svelate: l’opera di Dino Buzzati, sia letteraria che pittorica (e in particolare il racconto Il segreto del bosco vecchio); il film «Principessa Mononoke», di Hayao Miyazaki; le esperienze sciamaniche raccolte da Mircea Eliade in Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi (in particolare nel fenomeno dello smembramento, ricucitura e rinascita); Mago Merlino in un suo poco noto periodo panico, in cui vaga per i boschi nutrendosi di castagne (raccontato da Geoffrey di Monmouth, in La follia di Mago Merlino); l’enigmatica figura della mitologia islamica “Al- Khadîr”, omino verde a cavallo di un pesce con in mano una lanterna, una sorta di guida profetica per chi è perso nelle tenebre alla ricerca di sé (Ioan Petru Culianu, Il rotolo diafano). E molto altro ancora… Perché Fondobosco «non è una storia, è un albero di storie» (così Mario Vargas Llosa, in La guerra della fine del mondo, definisce la vicenda storica dell’insurrezione millenarista di Canudos, Brasile). E molto resta da esplorare in questo viaggio… alla deriva, senza freni, su sfondo d’apocalisse…