Jean Barrot, Capitalismo e comunismo
Jean Barrot, Capitalismo e comunismo, 36 pagine, 2.00 €
«Le discussioni sul comunismo si pongono generalmente su di un terreno sbagliato: in esse ci si domanda quel che si farà dopo la rivoluzione. Non si collega mai il comunismo a quel che succede nel momento in cui se ne parla. C’è una rottura: si fa la rivoluzione, poi si fa il comunismo.
In realtà il comunismo è il prolungamento di bisogni reali che si manifestano fin d’ora, ma che non trovano la loro vera soddisfazione perché l’attuale situazione lo impedisce. Esiste già fin d’ora tutto un insieme di pratiche, di gesti, anche di atteggiamenti, comunisti: essi esprimono non soltanto un rifiuto globale del mondo attuale, ma soprattutto uno sforzo per costruirne un altro…
Il comunismo non è un ideale da realizzare…
È il movimento che tende ad abolire le condizioni di esistenza determinate dal lavoro salariato, e che effettivamente le abolisce attraverso la rivoluzione… A suo modo, il comunismo è già passato all’attacco…»