David Lazzaretti, il messia del Monte Amiata

David Lazzaretti, il messia del Monte Amiata

Aa.Vv., David Lazzaretti, il messia del Monte Amiata (contiene: Il profeta dell’Amiata, di Gianni Repetto. L’ultima eresia popolare italiana, di Tavo Burat. Il Cristo della povera gente, di Ernesto Balducci), 20 pagine, 2 euro.

Nato nel 1834 ad Arcidosso, David Lazzaretti era un barrocciaio, che in seguito a visioni si convertì a un’ardente fede ispirata a un cristianesimo primitivo, profondamente escatologico e dalla viva ispirazione mistica. Fu promotore di un vasto movimento cooperativo che riuniva i poveri contadini del Monte Amiata, dando vita alla Società delle famiglie cristiane, che prevedeva la messa in comune della terra e dei beni.

Riconosciuto da molti come il profeta destinato a “guidare il suo popolo”, David iniziò la costruzione della “Nuova Sion”, facendo erigere sul Monte Labbro una torre a forma nuragica, detta “Torre Giurisdavidica”, i cui resti sono visibili ancora oggi.

Nel 1878 fu ucciso da un colpo di fucile in piena fronte, sparato dalle forze dell’ordine contro la memorabile processione di cui David era alla guida.La figura  di Lazzaretti e il movimento da lui costituito – di cui a tutt’oggi sopravvivono alcuni seguaci – è emblematica di una cultura delle classi subalterne, in cui le istanze di uguaglianza e giustizia sociale si intrecciano e si fondono con un’ansia di redenzione messianica e millenaristica.

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